Il punto più basso della storia Alfa Romeo forse non è stato il 1983, anno in cui la casa di Arese mise a dura prova l’affetto dei clienti lanciando la celebre Arna, vettura su base Nissan Cherry figlia della sventurata joint venture con la casa nipponica. Lo slogan promozionale del modello recitava: “Arna, e sei subito Alfista”. Appunto: la guardavi e correvi a comprare una Alfa 33. Non fu l’improbabile avversaria della Golf del tempo, infatti, a segnare l’abisso più profondo del Cuore Sportivo. No, il vuoto più triste lo abbiamo avuto fino a pochi giorni fa. Bastava sfogliare un listino delle auto nuove per scoprire che Alfa Romeo offriva alla miriade di appassionati diffusi in tutto il globo due soli modelli, MiTo e Giulietta. Entrambe vetture valide, piacevoli da vedere e guidare, ma purtroppo lontane da quel passato fatto di trazione posteriore, leggerezza, velocità, sportività e fascino senza tempo.
Il presente e futuro dell’Alfa paiono però nettamente più rosei, i vertici della Casa infatti hanno annunciato una spider che condividerà il pianale con la mitica Mazda MX-5 (finalmente un’alleanza con il Giappone che promette faville) ma soprattutto, proprio in questi giorni, stanno mostrando alla stampa specializzata di tutto il mondo una creatura che segna la rinascita della trazione posteriore e della passione per il puro piacere di guida: la Alfa Romeo 4C.
Fibra di carbonio e alluminio per una ‘supercar compatta’
Con un obiettivo ambizioso come quello di un rapporto peso/potenza inferiore ai 4 kg/CV le strade percorribili erano due: o una valanga di cavalli o tanta leggerezza. La scelta è ricaduta sulla seconda opzione, quindi la 4C è dotata di una monoscocca con funzione portante in fibra di carbonio che pesa appena 65 kg. La fibra viene lavorata con sacco a vuoto in autoclave dalla Adler Plastic e raggiunge così livelli di risposta alle sollecitazioni impensabili per altri materiali. Dove non c’è il carbonio poi sono l’alluminio, l’SMC (Sheet Moulding Compound), il poliuretano iniettato e cristalli dallo spessore ridotto a farla da padrone. Insomma, ogni componente, ogni materiale, ogni singolo e più piccolo particolare è stato studiato per ottenere un peso finale a secco contenuto in 895 kg. Stiamo parlando di una massa pari a quella della vecchia Panda Young, per intenderci.
Assemblaggio semi-artigianale e prova su strada prima della consegna
L’assemblaggio della 4C, viste le soluzioni tecniche adottate e l’alto profilo di artigianalità richiesto dai materiali, verrà realizzato nello storico stabilimento Maserati di Viale Ciro Menotti a Modena. La produzione annuale sarà limitata a soli 3.500 esemplari l’anno – di cui 1.000 destinati all’Europa – e le prime consegne avverranno nella seconda metà di settembre 2013. Dovranno aspettare un po’ di più gli acquirenti americani del Biscione, negli Stati Uniti infatti la 4C verrà presentata a Los Angeles nel novembre prossimo e le prime consegne si avranno a cavallo tra la fine dell’anno ed il 2014.
I procedimenti di assemblaggio della 4C sono particolari, specie in ragione dei materiali utilizzati. Ma Alfa Romeo ci tiene a far notare, non senza un po’ di orgoglio, che ogni vettura che esce dalla linea viene testata sia da macchine ad alta precisione che ne soppesano ogni dettaglio, sia da collaudatori in carne e ossa, piloti esperti che percorrono 40 km a bordo di ciascun esemplare per certificarne la bontà ed il funzionamento impeccabile.
Cuore in alluminio, cambio a doppia frizione e prezzi ancora da definire
Lo stile appaga gli occhi, ma cosa si cela sotto le forme sinuose? Il motore centrale è una variante completamente riprogettata e realizzata in alluminio del 1.750 Turbo 4 cilindri, che nella 4C eroga 240 CV e 350 Nm di coppia massima. Aspirazione e scarico sono stati ridisegnati per esaltare la risposta ai bassi regimi e l’allungo, in questo senso infatti l’80% della coppia massima è già disponibile a partire da 1.700 giri/min. Doppio variatore di fase continuo e sistema ‘scavenging’ che elimina il turbolag completano i dettagli tecnici di un powertrain capace di spingere la 4C da 0 a 100 km/h in 4,5 secondi, con una velocità massima superiore ai 250 km/h.
Il cambio è un doppia frizione a secco, evoluzione di quello già visto su MiTo e Giulietta, che trasmette il moto alle ruote posteriori. Finalmente. L’unità a sei rapporti può essere controllata attraverso i paddles dietro al volante e presenta un software con nuova funzione ‘Launch Control’ per divertirsi in pista o… al semaforo. Ogni elemento della vettura dialoga con il selettore Alfa D.N.A. che sulla 4C guadagna una quarta modalità ‘Race’ rispetto alle tre standard già presenti (Dynamic, Natural e AllWeather).
Chiudono infine i dettagli tecnici le sospensioni a triangoli sovrapposti davanti e McPherson evoluti dietro, un impianto frenante con dischi anteriori di tipo ibrido alluminio/ghisa e il sistema sterzante privo di assistenza. Come si conviene alle sportive purosangue.
Gli unici prezzi ufficiali conosciuti finora sono quelli relativi alla ‘Launch Edition’ presentata allo scorso Salone di Ginevra ed offerta a € 60.000. Alfa Romeo parla di una cifra di partenza che si aggira intorno ai € 45.000 per la variante d’ingresso, listino che pone la 4C a cavallo tra l’essenziale Lotus Elise e la più aristocratica Porsche Boxster.
Certo, 3.500 pezzi l’anno “non fanno primavera”, come si suole dire. Allo stesso modo bisognerà attendere la prova su strada di questa 4C per toccare con mano le virtù stradali della ‘supercar compatta’ made in Alfa. Ma il nuovo percorso che il marchio del Biscione sta intraprendendo è un segnale forte di rinascita, di ripresa, di voglia di tornare a stupire ed appassionare il mondo con vetture belle, divertenti, fatte da chi ama le auto per chi ama le auto. Speriamo per il meglio. E nel frattempo godiamoci questa 4C in tutto il suo fascino estetico e tecnico.
di A.F.
[…] originario con la 8C Competizione del 2006, ormai già oggetto da collezione, e con la recentissima 4C da pochissimo presentata ufficialmente; proprio grazie alle esclusive caratteristiche costruttive e […]