Un design riuscito desta dei desideri. Al fine di raggiungere questo obiettivo, una Casa automobilistica deve creare le premesse per consentire al cliente di vivere un rapporto intenso con la propria vettura. I designer non lavorano solamente sull’aspetto estetico ma cercano anche delle strade per promuovere o intensificare l’identificazione della persona con la propria automobile.
Soprattutto i clienti del segmento premium cercano delle automobili che destano delle emozioni e consentono di esprimere lo stile personale. Il BMW Group Design persegue l’obiettivo di mettere il consumatore moderno e il suo desiderio di maggiore flessibilità e praticità al centro dello sviluppo di automobili nuove.
La base la costituisce un concetto innovativo del BMW Group Design: GINA (Geometry and Functions In “N” Adaptions; geometria e funzioni in un numero N di interpretazioni) è un principio che aiuta il design automobilistico a conquistarsi dei nuovi livelli di libertà. GINA consente di creare dei prodotti con forme e funzioni dalle interpretazioni personalizzate, adattate alle varie esigenze dei loro futuri utilizzatori.
Nel 21° secolo il cliente affronta il processo di acquisto con decisione, delle esigenze chiaramente definite e delle idee personali: questo non vale solo per la scelta del mezzo di trasporto. La persona si lascia ispirare da idee e priorità che negli ultimi anni sono cambiate profondamente e si sono inoltre ampliamente diversificate. Questo trend continuerà in futuro. Già oggi il BMW Group affronta questa molteplicità di esigenze e di aspettative del cliente offrendo un portafoglio di prodotti notevolmente ampliato, maggiori possibilità di personalizzazione delle automobili e una produzione basata sulla domanda.
Il parametro di riferimento sono le esigenze del cliente del futuro
La filosofia GINA del BMW Group Design propone delle soluzioni per gestire con successo queste sfide anche in futuro. Il concetto esprime la disponibilità e la capacità del BMW Group Design di trasformare le esigenze del cliente in una parte integrale dello sviluppo automobilistico. Christopher E. Bangle, Responsabile di BMW Group Design, è certo: «Le richieste di personalizzazione dei nostri clienti arricchiranno il contesto dei nostri prodotti, cambiando anche l’immagine del settore». Le idee elaborate da Bangle consentono al team di BMW Group Design di sviluppare da oltre dieci anni delle soluzioni nuove e di avanguardia. Questi risultati destano nel cliente delle esigenze sempre nuove che ispirano a loro volta i designer a creare delle innovazioni.
marc says
News | Abbigliamento e Tessile
Auto/ Stilista denuncia Bmw: mi ha copiato. Indaga procura Roma
28/02/2009 11:52
La Bmw ‘Gina’ è stata premiata come concept car, ma l’idea del rivestimento in stoffa della carrozzeria, sarebbe una idea copiata ad un italiano. E’ questo il contenuto di una denuncia-querela presentata dallo stilista di moda Giuseppe Bianco, titolare di diversi marchi di moda giovane, e che è stata depositata nei giorni scorsi alla Procura di Roma. Secondo quanto si è appreso il pm Marcello Monteleone sta vagliando l’atto presentato dall’avvocato Carlo Cirillo, in cui sono ipotizzati i reati di contraffazione, secondo gli articoli 473 e 474 del codice penale e in base a quanto previsto dal cosiddetto ‘codice della proprietà industriale’, definito dal decreto legge del 10 febbraio 2005, numero 30, articolo 127. In particolare, secondo l’esposto, Bianco, nel 2005 ha ideato un esclusivo procedimento con il quale si poteva applicare qualsiasi rivestimento, dalla pelle, alla stoffa, ai materiali più tecnici, sulla carrozzeria esterna di auto e motoveicoli “rendendo i rivestimenti stessi impermeabili e resistenti agli agenti atmosferici”. Dopo la registrazione del brevetto, l’esposizione al Motorshow di Bologna nel 2006, un servizio televisivo del Tg5, Bianco era tranquillo, sicuro di aver inventato qualcosa d’innovativo. Ma ecco che in pieno 2008 scopre che la Bmw ha presentato una concept car rivestita di tessuto, la Gina, acronimo di ‘Geometry and functions in ‘n’ adaptions’. E così a Bianco non è restato altro che cercare di far valere i suoi diritti. La battaglia tra il piccolo inventore di casa nostra e il colosso teutonico comincia nell’agosto scorso, quando l’avvocato Carlo Cirillo comunica alla sede legale della Bmw che il suo cliente è “titolare dei diritti nascenti dal deposito di regolare domanda di registrazione per il rivestimento di autovetture” e diffida l’azienda tedesca “a cessare qualunque attività in contrasto con essi”. Dopo ulteriori contatti tra il penalista romano e i consulenti legali responsabili dell’ufficio brevetti della Bmw, e malgrado fosse stata proposta tutta la documentazione a favore di Bianco, la Gina veniva esposta al museo di Monaco e dall’11 al 15 febbraio scorso al Salon Concept Car Hotel National des Invalides Plauce Vebaun, a Parigi. E in quell’occasione, testimoniano le cronache, che all’ombra della torre Eiffel, la Gina ha ottenuto il premio ‘Grand prix du plus beau concept car de l’annèe 2008′. Bianco però non ci sta. Realizza un video di denuncia e lo pubblica su Youtube. Il procedimento di lavorazione sulle auto e di applicazione dei materiali così come visibile sul sito carbodydesign, fonte Bmw press, è tale e quale a quello ideato da lui. Nella denuncia lo stilista romano ricorda anche la visita di un dirigente della Bmw al suo stand nel Motorshow. Gli avvocati Cirillo e Pamela Baglivo, che con la collaborazione di Micol Cupo Pagano, hanno presentato la denuncia, spiegano: “Il nostro assistito spera che si faccia luce sulla vicenda”. L’avvocato Cirillo aggiunge: “E’ evidente che se l’autorità giudiziaria ravvisasse la violazione del diritto di privativa del signor Bianco, saremmo di fronte a un danno di enorme entità, considerata anche la potenzialità della diffusione telematica attraverso la quale tale condotta si è realizzata. Auspico pertanto che possa attuarsi la tutela della parte offesa, piccolo imprenditore, rispetto ad una società multinazionale dotata di ingenti risorse economiche”.
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marc says
Auto/ Stilista contro Bmw, Pm Roma delega indagini a Gdf
Investigatori delle Fiamme gialle ricostruiscono vicenda
Fonte: APCOM del 05/08/2009
La Procura di Roma ha delegato alla Guardia di finanza accertamenti rispetto all’indagine nata dalla denuncia contro la Bmw, presentata da uno stilista secondo il quale la casa automobilistica teutonica avrebbe copiato l’idea del rivestimento in stoffa della carrozzeria. Quel progetto è stato per attuato in una concept car, la Gina, acronimo di ‘Geometry and functions in ‘n’ adaptions, presentata in alcune rassegne di auto di lusso e per molto tempo ospitata nello stesso museo della Bmw, a Monaco. Secondo quanto si è appreso il pm Marcello Monteleone, dopo aver ricevuto una consulenza tecnica di parte, ha deciso di vederci chiaro ed ha dato disposizione agli investigatori della Gdf, prima di sentire lo stesso stilista, Giuseppe Bianco, e poi di ascoltare tutta un’altra serie di testi che erano stati indicati nell’esposto che era stato depositato nei mesi scorsi a piazzale Clodio dal difensore del piccolo imprenditore, l’avvocato Carlo Cirillo. Nella denuncia si spiega che Bianco, nel 2005, ha ideato un esclusivo procedimento con il quale si poteva applicare qualsiasi rivestimento, dalla pelle, alla stoffa, ai materiali più tecnici, sulla carrozzeria esterna di auto e motoveicoli “rendendo i rivestimenti stessi impermeabili e resistenti agli agenti atmosferici”. Dopo la registazione del brevetto, l’esposizione al Motorshow di Bologna nel 2006, un servizio televisivo del Tg5, Bianco era tranquillo, sicuro di aver inventato qualcosa d’innovativo. Ma ecco che in pieno 2008 lo stilista scopre che la Bmw ha presentato la Gina. E allora ricorda la visita, nello stand che aveva a Bologna, di un manager della casa tedesca che si disse molto interessato alla sua scoperta. Nella consulenza svolta dal perito Corrado Cesaroni, si legge: “Il modello Bmw non ha capacità distintiva rispetto ai prodotti che incorporano il disegno o modello registrato da Bianco”.