La crisi economica mondiale, la più grande degli ultimi decenni, ha impattato, nel settore automotive, anche su brand premium. Tra questi l’azienda modenese Ferrari ha risposto coraggiosamente ridefinendo la strategia industriale ed organizzativa che si è concretizzata anticipando il rinnovamento della gamma prodotto e lanciando sul mercato nuovi modelli di grande successo.
Una strategia che ha visto e vedrà nei prossimi anni al centro di tutto l’uomo, elemento nel quale Ferrari crede tanto e lo si evince dal primo integrativo firmato nel gruppo Fiat dopo l’uscita da Confindustria.
L’accordo, siglato a Maranello dai vertici Ferrari e dai sindacati ammessi alla trattativa, prevede un potenziamento del welfare aziendale e l’assunzione di oltre un centinaio di dipendenti nei prossimi anni per realizzare i nuovi motori, presumibilmente, destinati ai modelli Maserati che verranno realizzati a Grugliasco, vicino Torino. L’investimento complessivo previsto sui motori è di 50 milioni in due anni. L’importo, investito da Ferrari, porterà alla nascita di una nuova linea produttiva.
L’azienda ha anche garantito che investirà il 17% del fatturato (2,2 miliardi nel 2011). Si tratta di circa 300 milioni l’anno, poco meno dell’utile operativo. Il premio di produzione, che nel 2011 è stato di 3.600 euro, potrà salire fino a oltre 5.000 entro il 2014 e sarà legato a produzione, utili e qualità.
“Il nostro obiettivo – ha detto l’amministratore delegato di Ferrari Amedeo Felisa – è quello di favorire la partecipazione dei dipendenti alla vita dell’azienda e di garantire gli investimenti sul territorio per mantenere vivo un patrimonio di conoscenze unico al mondo”.
Parole che confermano la filosofia aziendale che si può sintetizzare nei seguenti termini: Persona e Team, Passione e Spirito Sportivo che si uniscono a Tradizione e Innovazione, Territorialità ed Internazionalità.
Il mercato Ferrari. Presidio in quelli esistenti e maggiore penetrazione nei nuovi
La crisi ha provocato uno spostamento geografico della domanda che, ora più che mai, proviene dalle nuove economie forti di Brasile, Russia, India e soprattutto Cina. Nel mercato europeo, ormai maturo, “appesantito” dalla crisi economica e dalle misure fiscali adottate dai vari Governi, il brand Ferrari, analizzando gli ultimi dati di vendita, è riuscito a distinguersi grazie ad una rinnovata gamma prodotto che, con vetture come la California, è riuscita a strappare molti clienti legati in precedenza a brand competitors. Un discorso simile vale anche per lo storico ed importante mercato USA. Passando alla Cina, è giusto sottolineare che Ferrari è presente in quel mercato da circa 20 anni. Nel paese la domanda è in forte crescita con clienti che acquistano le vetture d’impulso. Una giusta rimodulazione dei volumi di auto tra i diversi mercati ed una maggiore flessibilità e capacità produttiva, hanno fatto e faranno di Ferrari il brand n°1.
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