Solo un caso la coincidenza, ma davvero simpatica. La Bentley celebra i 90 anni dalla sua fondazione,Franco Bastreghi esalta l’auto nel suo ultimo libro “La bellissima vecchia” edito in questi giorni per i tipi di Zona Editore.
Come molti appassionati sanno, la Bentley venne creata da William Owen Bentley, chiamato “WO”, da cui prese il nome, nel 1919, ma non fu disponibile fino al 1921. Il modello originale è stato il 3-litro. I primi esemplari prodotti, che rappresentano una bellezza aristocratica che non conosce declino, furono costruiti attorno al 1936 con caratteristiche ormai ampiamente superate: motore 6 cilindri in linea, valvole in testa, cambio: 4 marce, cilindrata: 4’257cc, potenza: 125 CV, trazione: posteriore, velocità: ~ 145 km/h, peso: 1’620 kg.
La prestigiosa auto diventa, dunque, con Marco protagonista del romanzo di Bastreghi, uno scrittore che vive a Bruxelles, che si distingue nel panorama letterario del nostro tempo per l’originalità del suo linguaggio sperimentale che percorre itinerari inconsueti e rende nuove musicalità che affascinano il lettore fin dalle prime battute.
Pag. 12
“Misi la quarta: la bella Bentley filava dolce senza sobbalzi assimilando sassi con buche come inghiottisse. Anche animali, alle volte: topi, scoiattoli.
Ma quanto a Miriam per il momento io m’astenevo da frasi e gesti, non la toccavo né la sfioravo e rispettavo le sue consegne senza rivalse di sorta.
‘Sei una gran fica’ le dissi.
‘Vabbè, vabbè’ mi rispose.
‘Pensa a guidare’ ammonì.
Sì, ci pensavo.
Ma nella Bentley non c’eran quinte: modello vecchio da quattro marce con marcia indietro.
Rimasi in quarta, solo filando un accenno di gas in più.”
Pag. 17
“Prima di tutto pensavo a Miriam, mordere Miriam.
Ma non esclusa pure Fiorella, tutto sommato.
Fiorella dopo però, magari dopo…”
“Senza poi dire che a me del bridge me ne importava piuttosto poco per dire niente e mi chiedevo quanto aspettassimo per ritrovarci tutti in un mucchio sui logorati sedili di quella Bentley più che vecchiotta, ma generosa e comprensiva da non si credere. Moderna, ecco; ancora giovane di costumi benché vecchissima di modello.
La vecchia Bentley.
Anche un po’ troia, se si voglia.”
Nel romanzo sono tanti gli attori che interagiscono col protagonista: Emily, la bellissima vecchia di 70 anni che colora di tinte noir tutto il romanzo, Gino, Miriam, Nando, Alvino, Matelda, Gianni, Fiorella, Ninuzza e un prete. Un posto d’onore spetta, però, alla gloriosa Bentley che diventa interprete di una vicenda che ha del surreale. L’auto, che ha fatto sognare intere generazioni, si presta, ad assumere un ruolo che va oltre quello che le è stato assegnato dal costruttore. Diventa alleata del protagonista, si presta come alcova discreta, testimone di un erotismo raffinato che si sviluppa con un’azione lenta e misurata.
La Bentley accompagna Marco nelle sue vicende amorose e investigative, gli spiana il percorso per conquistare la donna che accende il suo desiderio, gli strizza l’occhio, partecipe di ogni suo atto, consapevole del fascino che da lei emana.
di S.L.
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