Un particolare test-drive fatto a Berlino, sull’asfalto del famoso aeroporto Tempelhof, simulando diverse condizioni di guida, oggi ci porta a parlare di sicurezza stradale analizzando aspetti spesso sottovalutati.
Per farlo partiamo sinteticamente da quelli più comuni in ambito di attenzione e prevenzione degli incidenti.
Nel periodo 2001-2010 le case costruttrici hanno lavorato molto, anche sotto impulso dell’Unione Europea, sui dispositivi di sicurezza “passivi” per i veicoli, come le cinture di sicurezza e gli airbag. Dal 2011 in poi, la sfida si è fatta più impegnativa. Il mercato ha visto il netto aumento di una serie di nuovi dispositivi di “sicurezza attiva”. Tra questi il controllo elettronico della stabilità e i sistemi di allarme anticollisione.
Contestualmente la normativa dell’Unione Europea è stata rafforzata al fine di ridurre il rischio di lesioni per gruppi vulnerabili come i pedoni e i ciclisti, rendendo obbligatori, ad esempio, frontali di veicoli capaci di assorbire l’energia dell’impatto e specchietti anti-angolo morto.
L’obiettivo da raggiungere entro il 2020 sarà quello di dotare il maggior numero di auto di nuove specifiche tecniche, utili a facilitare lo scambio di dati e di informazioni tra veicoli e tra veicoli e infrastruttura (per permettere, ad esempio, la trasmissione in tempo reale di informazioni su limiti di velocità, flussi di traffico, congestione e riconoscimento di pedoni).
Il ruolo di chi sta alla guida
L’utente della strada è il primo anello nella catena di sicurezza ed è quello più debole, in quanto più incline all’errore. Quali che siano le misure tecniche adottate, l’efficacia dell’impegno verso la sicurezza stradale dipende in ultima analisi dal comportamento degli utenti. L’istruzione, la formazione, il controllo e, soprattutto, la vista assumono un ruolo essenziale.
E’ esattamente in questo ambito che la famosa azienda tedesca Zeiss trova spazio nel campo della sicurezza stradale. Lo fa con una nuova lente chiamata ZEISS DriveSafe, riscrivendo la nuova frontiera della sicurezza alla guida, non rappresentata più solo da un optional da aggiungere all’auto ma un paio di lenti, da indossare tutto il giorno, dalle caratteristiche innovative e altamente performanti.
Il target di riferimento
Il nuovo prodotto vuole conquistare l’83% dei portatori di occhiali che sono anche guidatori. Utenti che nella stragrande maggioranza, il 72% nello specifico, sono interessati ad una soluzione visiva – stress free – da usare tutto il giorno e, nello specifico, quando si è alla guida. Si rivolge, insomma, a coloro che utilizzano le lenti da vista per svolgere le normali funzioni quotidiane, comprese quelle sempre più comuni di consultare dispositivi mobile, come smartphone e tablet, e che contestualmente, una volta al voltante, sollecitano la vista sulle strade che percorrono tutti i giorni ed in ogni condizione, specie di scarsa visibilità dovuta ad avverse condizioni meteo, oppure all’effetto abbagliante dei fari delle vetture provenienti nel senso opposto di marcia. Questi ultimi, infatti, specie se di ultima generazione, tendono a garantire massima visibilità a chi sta alla guida della vettura che li monta ma, contestualmente, possono provocare problemi a chi proviene nel senso contrario. Questo è solo uno degli sgradevoli effetti che viene contrastato da chi ha la fortuna di indossare le ZEISS DriveSafe.
L’innovazione delle ZEISS DriveSafe
Innovare per ZEISS è consuetudine. Da oltre 165 anni, infatti, in più settori, Carl Zeiss contribuisce al progresso tecnologico mondiale. Il segreto di DriveSafe è racchiuso in 3 caratteristiche che rendono le nuove lenti uniche, ad oggi, sul mercato:
La Luminance Design Technlogy che consente di costruire la lente tenendo in considerazione i naturali cambiamenti nelle dimensioni del diametro pupillare, diverse fra giorno e notte perché sensibili alla quantità di luce (di notte le pupille sono più dilatate per far entrare più luce, ma ciò facendo la performance visiva tende a ridursi, di giorno, in piena luce, le pupille sono più piccole), così da migliorare la visione in condizione di bassa luminosità.
Lo specifico trattamento antiriflesso DuraVision Drivesafe che, oltre a racchiudere i benefici dei trattamenti antiriflesso premium di ZEISS, come la massima resistenza, la facilità di pulizia e la grande trasparenza, abbatte i riflessi e la sensazione di abbagliamento provocato da fari e da segnaletica stradale.
Il design ottimizzato delle lenti che permette una facile e comoda messa a fuoco della strada, del cruscotto e degli specchietti, specialmente nel caso di lenti progressive con campi visivi ampi e confortevoli.
Il test su strada
Come anticipato, l’occasione per parlare delle nuove lenti è stata rappresentata da un test-drive effettuato presso la pista, ormai dismessa, di un luogo storico di Berlino, l’aeroporto Tempelhof. Simulando le reali condizione di guida quotidiana di un automobilista medio ed indossando occhiali con lenti ZEISS DriveSafe, a bordo di vetture della gamma Mercedes-Benz, abbiamo provato i reali benefici del nuovo prodotto. Questi si sono tradotti, ad esempio, nell’ottimizzazione della messa a fuoco nelle fasi in cui l’occhio passa dal cockpit della vettura alla strada, quest’ultima rappresentata da una miriade di variabili (pedoni, segnaletica, fari di altre auto). La cognizione di quello che stava avvenendo dentro e fuori l’abitacolo è stata sempre chiara. Questo aspetto determinante del nuovo prodotto, in vendita da subito, sorprenderà, di certo, il mercato e inciderà sulla sicurezza per il calo significativo di incidenti dovuti a scarsa visibilità.
Curiosità sull’universo Zeiss
Il grande maestro, regista e fotografo Stanley Kubrick negli anni Sessanta ricevette dalla NASA tre speciali ottiche ad apertura f/0.7 che l’agenzia spaziale americana aveva commissionato all’azienda tedesca per le missioni sulla Luna, in particolare per fotografare “the dark side”, cioè la faccia non illuminata dal Sole. Ancora oggi, sono tra gli obiettivi più luminosi della storia della fotografia. Ne furono prodotti dieci esemplari: 3 andarono a Kubrick, 6 alla NASA e uno lo tenne la Zeiss.
Barry Lyndon, le scene al lume di candela – Nel ’75 Kubrick montò due di questi obiettivi, un 35mm f/0.7 e un 50mm f/0.7, modificate per uso cinematografico, sulla sua videocamera Mitchell NBC, anche questa adattata per usarle, e le usò per filmare alcune scene del film Barry Lyndon al solo lume di candela. Il risultato fu esaltante ed ancora oggi rappresenta un benchmark per i più importanti operatori cinematografici al mondo.
di Sergio Lanfranchi
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